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- Narco-Architettura e il suo contributo alla società -
6 aprile - 24 maggio 2008
La nuova serie dell’artista venezuelano Luis Molina-Pantin sarà presentata domenica 6 aprile alle ore 11.00 alla Federico Luger Gallery in una mostra dal titolo "Narco-architettura e il suo contributo alla comunità di Cali-Bogotá, Colombia".
Queste serie deriva dall'interesse di Molina-Pantin per i fenomeni culturali legati all’architettura. Una selezione di fotografie scattate tra il 2004 e il 2005 -in particolare nel Parque Jaime Duque (Bogotà), e nella città di Cali- che l'artista chiama "Architettura ibrida": costruzioni, che mostrano il design locale, mix di moderno e contemporaneo, stili architettonici orientali e occidentali, diventano una sorta di codice di architettura pot-pourri emersa dal gusto estetico e favorita dai ricchi signori della droga, costruttori in Colombia dal 1980 al 1990.
La sua peculiare condizione estetica è espressa in queste costruzioni; lungi dall'essere la purezza formale degli stili originali, questi edifici e "monumenti", mostrano una adulterata variazione civica -nata in Colombia sotto l'egida del decennio d'oro del traffico di droga - che sconvolge la tradizione dell’architettura locale e attrae seguaci sedotti dal simbolo di un nuovo potere sociale.
Dell'artista, la curatrice Ruth Auerbach dice che "La pratica della fotografia come mezzo di espressione è per Molina-Pantin una strategia efficace per distaccarsi dalle argomentazioni documentarie associate alla moderna estetica, al fine di inserirsi nelle corrente della nuova oggettività. La visione distaccata, apparentemente fredda e critica, dell'impostazione con cui egli si avvicina all'oggetto di studio è ciò che rende la sua attenzione, così come il suo orientamento estetico, così specifico e unico".
“Il suo repertorio include immagini generate da una realtà oggettiva della rappresentazione, in cui la presenza umana è soppressa per dare luogo a paesaggi desolati che mostrano generici luoghi: spazi interni, oggetti, paesaggi o architettura.”
“In qualità di archeologo urbano, o come un appassionato etnografo, l'artista diventa un acuto osservatore, esplora i fenomeni culturali di alcuni contesti e raccoglie immagini che egli documenta con una strategia di rappresentanza, lontana da qualsiasi intento didattico".
Il curatore e ricercatore colombiano María Iovino analizza lo scenario di questo progetto artistico: "Parque Duque rappresenta un momento nel passato in cui la spinta a cogliere la gloria del kistch è combinata con riferimenti alla grande cultura europea ed ai suoi vertici di potenza ed eleganza".
La serie è segnate da una natura clandestina e rischioso, sempre implicita nel lavoro di Luis Molina-Pantin. "Il lavoro sembra documentario, ma è creato con la concezione dell’arte contemporanea. Io lavoro sempre sotto la premessa di mostrare l'arte che non sembra arte ", dice l'artista.
Con un decennale percorso artistico, Luis Molina-Pantin è uno dei più attivi giovani artisti del Venezuela; i suoi lavori, sempre presentati a mezzo della fotografia, sono state esposte tra gli altri paesi in Venezuela, Canada, Stati Uniti, Colombia, Italia, Spagna , Messico, Perù e Brasile.
L’intera serie “Narco-Architettura e il suo contributo alla società” sarà esposta alla Biennale di Gwangju, Corea del Sud, dal 5 settembre al 9 novembre 2008; curatore Okwui Enwezor.